venerdì 12 ottobre 2007

Etica del blog

Etica del blog.

Io lo metto sul blog, ma tu fa finta che non l’hai letto, però l’hai fatto e perciò comportati di conseguenza. Ma, per l’amor di dio, non aggiungere commenti, questo sarebbe decisamente scortese.
Siamo figli di “fatti vostri” “c’è posta per te” “ liti in famiglia e tra amici” (esiste già questo programma?) dove l’apparire e giammai l’essere è il primo comandamento, il vestito che pensiamo di avere addosso; forse di sotto siamo tutti nudi, mammiferi bipedi che soffrono e gioiscono per un’alchimia che da millenni nessuno ha saputo spiegare.
Stupido io che non mi sono vergognato di mettere in mostra le mie velleità letterarie, un giorno qualcuno mi manderà un salace commento che mi rimetterà coi piedi per terra, “ma chi credi di essere? fai ridere”. Ritornerò nel mio guscio o mi limiterò ad inserire solo foto di stupendi e rossi tramonti, tanto nessuno avrà che dire. O mi sovra espongo e tanta luce finisce per ingannare l’ignaro “viewer” o “browser” che finirà lui, poverino, per rintanarsi e chiedersi: ma a me queste cose non succedono mai?
L’essere, l’apparire, l’avere, il dare, il ricevere, la paura di esistere, vivo per gli altri o per me? Esisterebbe ugualmente il mondo senza di me o è un teatrino, un blog, ideato affinché venga visitato anche quando sto dormendo, una mia estensione effimera quanto una memoria ram? O il mio alter ego elegante e raffinato quanto un dandy vittoriano? quello che vorrei apparire agli altri, mi piacerebbe essere ma tu non me lo far pesare!
Cogito ergo… nessuno se ne accorge, vivo nella tua testa, nei tuoi ricordi quotidiani, mi bastano pochi minuti, anche un flash, una sbirciatina al blog, giusto per far avanzare il contatore..ergo sum.
AD